Quello che ho imparato sul digiuno intermittente: la mia esperienza

Il 31 luglio è cominciata la mia esperienza di digiuno intermittente.

Non sono un medico, per cui prendete quanto leggerete da qui in avanti esattamente per quello che è: la mia esperienza e le mie impressioni sulla pratica del digiuno intermittente.

Prima di cominciare ho fatto una piccola indagine, che trovate qui, poi ho cominciato a mettere in pratica quello che ho capito, adattandolo alle mie esigenze.

Ho iniziato con il 14-10, cioè dividendo la mia giornata in due: una finestra di 14 ore consecutive nella quale si digiuna e si può bere solo acqua (tanta), te nero/verde senza zucchero né limone, caffè amaro senza latte e tisane senza frutta né zuccheri e una seconda fase in cui si può mangiare di tutto, meglio se integrale ed evitando gli zuccheri e le farine raffinate. Io mi sono organizzata così: 

  • una colazione leggera, 2/3 biscotti e un caffè d'orzo, alle 10; 
  • pranzo alle 13;
  • cena alle 19/19.30 in tempo per finire entro le 20.
Nel mezzo niente spuntini. Poi digiuno fino alle 10 del giorno dopo.

Quello che mi è piaciuto subito di questo metodo di alimentazione (non è una dieta, prima entrate in ques'ordine di idee, meglio è)  è che è estremamente adattabile: se una sera vengo invitata a cena, non potendo naturalmente pretendere di finire di mangiare per le 20, faccio cominciare le ore di digiuno da quando finisco di mangiare e bere io. Se finisco di mangiare alle 22, ricomincio a mangiare alle 12 del giorno dopo, alleggerendo o saltando la colazione, recuperando però le calorie non ingerite negli altri due pasti. Questo mi permette di mantenere una vita sociale e di non mortificarmi.
In queste prime settimane ho cercato di mangiare "più pulito", senza però privarmi di un cioccolatino a fine pasto o un pezzo di formaggio a pranzo, e di bere il più possibile, complice anche il caldo.
A seguito del digiuno ho cominciato a dormire meglio, a essere meno stanca durante il giorno e a perdere peso.

A metà agosto siamo stati in montagna. Abbiamo (nel frattempo anche Roberto ha cominciato a seguire il digiuno intermittente) approfittato della routine tirolese per allungare le ore di digiuno e passare al 16-8, cioè 16 ore di digiuno e 8 di alimentazione facendo una colazione abbondante verso le 9, un pranzo verso le 13.30 e uno spuntino verso le 16.30 e digiunando dalle 17 alle 9 del giorno dopo.

Rientrati a casa siamo tornati per qualche giorno al 14-10. Nel frattempo ho scoperto l'app Bodyfast intermittent fasting app e il relativo gruppo facebook. Su facebook ci sono un sacco di gruppi che si occupano di digiuno intermittente, ma questo mi è sembrato il più equilibrato e i file raccolti e tradotti da Silvia Filoni sono stati molto utili. L'app è carina e permette, oltre a contare le ore di digiuno/alimentazione, di tracciare i propri risultati, il che, lo devo ammettere, è gratificante e a me serve da sprone (anche se lo stimolo più forte è il sentirsi bene!).

Il rifare fisicamente la cucina e quindi non avere un posto in casa in cui cucinare, ci ha portato in maniera naturale a ripassare al 16-8, mangiando fuori a colazione e a pranzo, e anzi a fare spesso il 18-6 o il 20-4 "saltando" la cena. 
Scrivo "saltando" tra virgolette perché in realtà i pasti non si saltano mai, nel senso che è vero che non mangiamo all'ora di cena, ma solo perché i nutrimenti (o se ci capiamo meglio, le calorie) che avremmo dovuto mangiare all'ora di cena, li abbiamo già introdotti negli altri due pasti. 
E' infatti fondamentale non scendere mai sotto un certo numero di calorie che è rappresentato dal proprio metabolismo basale + 200 calorie circa, altrimenti il corpo si mette in modalità "carestia" e il metabolismo si blocca. 
Io, ad esempio, per le funzioni base del mio corpo ho bisogno di 1.200 calorie circa: ogni giorno, nei due pasti che faccio (colazione e pranzo) introduco circa 1.400/1.500 calorie, non meno. 

Tornando a noi, dalla seconda metà di settembre, in linea di massima, mangiamo dalle 8 alle 14 e digiuniamo dalle 14 alle 8 del giorno dopo. Tutti i giorni, quando ricominciamo a mangiare dopo le ore di digiuno, per prima cosa mangiamo una manciata di frutta secca e poi una mezz'oretta dopo facciamo colazione.
Le rare volte che ci viene fame, soprattutto Robi, mangiamo noci, nocciole o uno yogurt verso le 19.
Io, nei giorni dell'ovulazione (12°,13° e 14°) e poi ancora nei giorni dal 21° al 28°, riduco il digiuno a un massimo di 14 ore per non compromettere la produzione ormonale.

In 5 mesi abbiamo perso una media di 7/8 kg a testa :) e ci sentiamo molto bene, per cui credo che non abbandoneremo questo modo di alimentarci, adattandolo di volta in volta alle nostre esigenze.

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